@article{Nocoń_2008, title={Caritas, dilectio, amor w "Collationes patrum" Jana Kasjana}, volume={52}, url={https://czasopisma.kul.pl/index.php/vp/article/view/6309}, DOI={10.31743/vp.6309}, abstractNote={<p>«Amore», vocabolo fondamentale nel cristianesimo, benche oggi piuttosto abusato, e termine a cui si riconnettono, di fatto, accezioni semantiche molteplici. Diviene, dunque, ąuestione di determinante importanza recuperare la comprensione del vocabolo nella Sacra Scrittura e nella Tradizione della Chiesa. Nella Chiesa latina, infatti, il sentimento e la realta dell’amore sono stati espressi eon termini diversi: <em>amor, caritas, dilectio, affectio </em>o <em>studium. </em>Tra IV e V secolo, secondo Agostino, essi sono divenuti, peró, ąuasi sinonimi. L’A., traduttore dell’opera di Cassiano in lingua polacca, pone al riguardo la ąuestione se differenze di campo semantico nel lessico relativo all’«amore» siano presenti negli scritti delPabate marsigliese. A conclusione della ricerca, l’A. constata che le tre fondamentali parole determinanti l’idea di «amore» - <em>caritas, dilectio </em>e <em>amor - </em>non circoscrivono un campo semantico omogeneo e sinonimico, ma un autentico arcipelago di significati che vanno dalPamore in senso fisico alla virtu teologale. Pertanto, nonostante le frequenti analogie concettuali e qualche sovrapposizione d’uso, emergono a pili riprese differenze su cui si intersecano svariati campi semantici. Infine, eon una interessante incursione nelPambito della sociolinguistica, PA. fa emergere Pomologazione del concetto nelle lingue moderne, povere nelle definizioni delPamore e inclini a deno- tarne le sfaccettature, esplicitate eon sottigliezza nelle <em>Conferenze spirituali </em>di Giovanni Cassiano, eon l’impiego di un unico termine.</p>}, number={2}, journal={Vox Patrum}, author={Nocoń, Arkadiusz}, year={2008}, month={Mar.}, pages={729–742} }